Le spugne sono animali invertebrati che abitano, a diverse profondità, nei mari di tutto il mondo. Sono in genere costituite da uno scheletro corneo che sostiene un corpo molle ricco di canali. Attraverso questi canali l’acqua viene portata all’interno del corpo, dove viene filtrata per ricavarne sostanze nutritive di origine sia animale, sia vegetale. Le nostre spugne da bagno non sono altro che lo scheletro di questi animali, ripulito per bene e fatto asciugare (a meno che, naturalmente, non siano artificiali: in questo caso sono solo imitazioni più o meno ben riuscite).
Giocatori: Due o più squadre di sei giocatori ciascuna. Un conduttore-arbitro.
Occorrente: Per ogni squadra: quattro spugne e tre scodelle.
Per tutti quanti: quattro secchi pieni d’acqua e... una calda giornata di sole!
Preparazione: I secchi vengono posati ai quattro angoli del campo di gioco, all’interno del quale vengono sparse le scodelle, contrassegnate in modo da poter essere riconosciute dai giocatori delle varie squadre. Ogni squadra osserva per bene la disposizione delle sue scodelle e decide la tattica di gioco da seguire.
Regole: Al “Via!” i giocatori con le spugne in mano le inzuppano d’acqua, che portano poi nelle scodelle della loro squadra. Passano quindi la spugna ad un compagno, anche lanciandogliela, e così via. Chi inzuppa la spugna nel secchio deve poi strizzarla nella scodella: ci si passa solo spugne già strizzate.
Lo stesso giocatore non può inzuppare la stessa spugna per due volte di seguito, ma deve obbligatoriamente passarla ad un compagno e usarne un’altra. Sta alle squadre organizzarsi in modo che le regole vengano rispettate con la minor perdita di tempo possibile.
Dieci minuti di tempo, al termine dei quali la scodella di ogni squadra che contiene più acqua e quella che ne contiene di meno vengono scartate dal conduttore-arbitro.
Vince: La squadra che ha più acqua nella terza scodella (quella rimasta in campo).